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Carlo III malmenato e brutalizzato: situazione pesantissima

Non è facile passare inosservati a scuola quando si sa che un giorno si diventerà re. Carlo III, sovrano del Regno Unito, è il protagonista di una sconvolgente vicenda che emerge nel documentario televisivo, ” Charles: our new King” trasmesso dall’emittente Itv. A raccontare alcune delle brutali situazioni è un suo coetaneo e compagno di scuola: John Stonborough, che svela alcuni retroscena della vita del Re – salito al trono da pochi mesi – quando era più giovane. 

Chi pensa che essere re abbia sempre e solo dei vantaggi, si sbaglia. Per re Carlo gli anni scolastici  non sono stati per niente facili. Momenti difficili che adesso – possiamo ipotizzare – siano finiti nel dimenticatoio. Una storia – quella raccontata dal documentario televisivo Itv – che racconta un pezzo di vita, la vita del sovrano d’Inghilterra. Il documentario fa emergere alcuni aspetti della gioventù del re che forse in tanti non conoscevano. A raccontarli è stato John Stonborough un ex compagno di classe e coetano del sovrano d’Inghilterra che nell’intervista riporta alcuni fatti realmente accaduti, poco piacevoli nei confronti del monarca.

Re Carlo III. Italynews.org.uk

Già, anche un futuro re – a quei tempi giovanissimo – può passare delle giornate per niente piacevoli e non vivere serenamente gli anni scolastici tant’è che il documentario riporta i tempi durissimi di un giovane ragazzo che come unica differenza dai suoi compagni aveva quella di diventare presto un re. Giornate passate duramente, sopratutto durante le ore di educazione fisica, dove avvenivano degli scontri spiacevoli con i suoi compagni. A quanto pare, essere nel mirino dei suoi coetanei, proprio perché si appartiene ad un famiglia reale, non deve essere stato semplice per il sovrano inglese.

L’era di Re Carlo III, le parole dopo l’ascesa al trono

Dopo la morte della regina Elisabetta a 96 anni, il trono è passato al suo primogenito: Carlo III. Ricorda la madre con le seguenti parole: “La morte della mia amata madre, sua Maestà la Regina, è un momento del massimo dolore per me e per tutti i membri della mia famiglia. So che la sua morte sarà profondamente sentita in tutto il paese, il regno, il Commonwealth e da innumerevoli persone nel mondo”. Ha aggiunto: “È di conforto la consapevolezza dell’affetto e del rispetto provato per la Regina”.

Nato a Londra il 14 novembre del 1948, dopo ben 73 anni, Carlo III, è diventato il sovrano – il più anziano della storia del Regno Unito – che ha preso in mano le rendi dell’Inghilterra. A differenza della madre, salita al trono a soli 25 anni, il nuovo Re inglese ha dovuto aspettare una vita intera prima di poterlo diventare come riporta “huffingtsonpost.it”. Accompagnato fino ad ora con la nomea di “erede al trono”, il sogno tanto atteso nel 2022 si è avverato.

Anni duri per Re Carlo: “Approfittavano delle partite di Rugby per aggredirlo”

Nonostante si sapesse bene che un giorno quel giovane ragazzo sarebbe diventato re i suoi compagni di scuola a Gordonstoum non avevano ne timore ne riserve per l’erede al trono del Regno Unito. Delle vicende raccapriccianti quelle raccontate dal su ex compagno di scuola Mr Stonborough che passano dalle umiliazioni in classe al bullismo nei campi di rugby, tutto questo perché lui era “diverso” dai compagni.

Re Carlo III. Italynews.org.uk

Che non siano stati facili gli anni scolastici per il re d’Inghilterra, adesso lo abbiamo consolidato. Così, John Stonborough – un ex compagno di classe e coetaneo del sovrano d’Inghilterra – riporta le vicende accadute nell’intervista: “I bulli lo terrorizzavano. Approfittavano delle partite di rugby per aggredirlo, prenderlo a pugni e tirargli le orecchie”. Nella scuola di Gordonstoum era tutto tranquillo finché, con l’arrivo di un giovane principe le regole si fecero più severe. Fu proprio questa la motivazione che spinse i compagni di classe di re Carlo III a scatenare la rappresaglia contro di lui. E non solo, sempre Mr. Stonborough racconta che: “Il preside fece l’errore di dirci di trattarlo come chiunque altro. Ma non era uno di noi. Era accompagnato da un detective privato. E un giorno sarebbe diventato re”. Sul ghiaccio scozzese, i compagni facevano a gara a chi riusciva a fargli più male. Aver colpito il futuro re d’Inghilterra, per loro, era un vanto.