Sanremo, tutti gli abiti di Chiara Ferragni e il loro significato nascosto
Chiara Ferragni a Sanremo ha sfoggiato dei look pazzeschi. Scopriamo insieme il loro significato.
Quella di ieri si può definire una serata storica. E così doveva essere la prima del Festival di Sanremo. L’evento tanto atteso si è aperto con un immenso Roberto Benigni che ha portato in scena un monologo sulla Costituzione.
Le sue parole sono state un omaggio anche a Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, ha fatto in tempo a gustarsi una meravigliosa standing ovation.
Amadeus non ha fatto in tempo a riprendersi che subito ha dovuto annunciare il primo cantante in gara. La prima a scendere le scale dell’Ariston è stata Anna Oxa, l’ultima Mara Sattei.
Come già annunciato più volte, Amadeus durante la prima serata del Festival è stato affiancato da Gianni Morandi e da Chiara Ferragni. L’imprenditrice digitale ha deciso di parlare, anche attraverso i suoi abiti.
Chi li ha realizzati
Ci ho pensato Maison Dior a portare in scena quattro dei più maestosi e creativi abiti per Chiara Ferragni. Sotto la direzione di Maria Grazie Chiuri, i risultati ha lasciato tutti a bocca aperta.
Che l’alta casa di moda francese, riesca perfettamente nel suo lavoro, è assodato oramai da tantissimi anni. Le opere d’arte che sono riusciti a creare per l’evento canoro, indossate da Chiara, sono fuori da ogni immaginario. Perché si, l’abito riesce a comunicare con chi vuole ascoltare, ma con questi capolavori, il tessuto si è trasformato letteralmente in ‘musica’.
Il significato
Il sipario dell’Ariston si apre con Chiara Ferragni girata di spalle. “L’abito manifesto” così viene chiamato dalla stessa imprenditrice e dalla maison. Un abito a corolla di seta nero ispirato alla tradizione dell’alta casa di moda francese e completato dalla stola-manifesto con ricamato il claim “Pensati libera”. Le dirompenti parole arrivano da un’opera di Claire Fontaine che dovrebbero ispirare tutte le donne: simbolo di libertà e di svincoli di ruoli imposti dalla società. “Una vera e proprio coscienza delle stessa Ferragni che lotta per non essere incasellata in uno spazio identificato per lei dal patriarcato”. L’abito è stato dedicato a tutte le donne che hanno voglia di sentirsi semplicemente loro stesse senza essere giudicate.
A seguire, altri tre capolavori: “La Gabbia”, composto da una tuta in jersey ricamata di strass, intrappolata in una gonna di tulle, che prende l’ispirazione dall’opera di Jana Sterbak. L’abito vuole rappresentare la speranza di rompere le convenzioni imposte dal patriarcato. Liberare le nuove generazioni dagli stereotipi di genere nei quali spesso le donne si sentono ingabbiate. L’abito contro l’odio: il vestito, all’apparenza semplice, è stato ricamato con delle perle nere dove sono state riportate delle frasi dispregiative, che Chiara come molte altre donne, subiscono quotidianamente. Portando sul palco queste frasi sessiste si vuole spronare tutte le donne a fregarsene e a non farsi abbattere dall’odio. Il vestito senza vergogna: l’idea dell’abito era quella di simulare il corpo nudo di Chiara. Il vestito in tulle color carne, riproduce con un ricamo trompe l’oeil il corpo della Ferragni al naturale. Il messaggio è molto chiaro: mostrarsi senza vergogna, proprio come Eva, la prima donna sulla Terra. L’illusione di nudità vuole ricordare a tutte le donne l’uguaglianza di genere.