La Corte Suprema di Londra ha disposto stamani in via definitiva che la notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona per l’avvio dei negoziati con l’Ue per la Brexit dovrà essere autorizzato da un voto del Parlamento britannico.
Il verdetto conferma quello di primo grado dell’Alta Corte.
La Corte ha anche escluso qualunque potere di veto da parte delle assemblee di Scozia, Galles e Irlanda del Nord sulla Brexit.
Quindi ancora una vittoria per Gina Miller, filantropa e co-fondatrice del fondo d’investimento SCM Private, che ha guidato il gruppo di cittadini firmatari del ricorso all’Alta Corte, aprendo il caso giuridico costituzionale più importante da generazioni.
Gina Miller, 51 anni, non è sposata, è nata in Guyana ed è cresciuta nel Regno Unito. Ha aperto Miller Philanthropy nel 2009 e ha finanziato la Margaret Thatcher infirmary al Royal Hospital Chelsea di Londra oltre ad altre inziaitive caritatevoli.
Al suo fianco, nella battaglia legale sulla Brexit, c’è Ivo Ilic Gabara, italiano trasferitosi a Londra nel 2008 che dirige una società di comunicazione. Insieme a Gina Miller e ai suoi avvocati ha impostato la sfida che ha portato alla sentenza di oggi.
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Scritto da Cacelli and Partners Ltd su 24 gennaio 2017. Archiviato in Attualità, Brexit, In Evidenza, Politica. Puoi seguire le risposte a questo articolo tramite RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o un trackback a questo articolo
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