Londra – Sull’onda del successo riscosso in Italia, dove è in scena per il secondo anno consecutivo, giungono allo Shaw Theatre di Londra, venerdì 8 novembre, i primi due spettacoli del progetto teatrale Il mare non bagna Napoli, dal libro omonimo di Anna Maria Ortese, prodotto dal Teatro Stabile di Napoli, a cura di Luca De Fusco.
Per una sola sera nel teatro in Euston Road 100/110, per la assegna diretta da Mariano d’Amora, Italian Theatre Season, alle 19.30, andranno in scena nell’ordine: Un paio di occhiali (A Pair of Glasses), monologo dell’attrice Gaia Aprea con la regia di Luca De Fusco, seguito da Interno familiare (Family Scene), regia di Paolo Coletta, che firma anche musica e drammaturgia, interpretato da Monica Assante di Tatisso, Daniela Fiorentino, Ivana Maione, Antonella Romano, Peppa Talamo.
Un paio di occhiali (A Pair of Glasses) è il racconto di apertura de Il mare non bagna Napoli, il libro della Ortese pubblicato da Einaudi nel 1953 vincitore del Premio Viareggio, proposto dal regista Luca De Fusco in un denso monologo affidato all’interpretazione di Gaia Aprea, sua attrice di riferimento. Con i costumi di Zaira de Vincentiis, le luci di Gigi Saccomandi e le videoproiezioni di Alessandro Papa, lo spettacolo prosegue l’indagine intrapresa in questi ultimi anni dal regista tesa alla semplificazione e all’essenzialità del segno teatrale: “Una ricerca – sottolinea De Fusco – che trova un’espressione naturale nel progetto Il mare non bagna Napoli e segnatamente nel racconto Un paio di occhiali. Con un racconto così bello, così lancinante e così eloquente, si può facilmente sottrarre”. La durata dello spettacolo è di 50mn.
Interno familiare, secondo racconto della raccolta, viene proposto in forma di piccola opera di teatro musicale. A metà fra il songspiel e l’opera buffa le parole della Ortese hanno suggerito al regista/musicista napoletano Paolo Coletta la composizione di una suggestiva partitura per cinque attrici-cantanti. “La musica – dichiara infatti Coletta – si è rivelata lo strumento sorprendentemente efficace nel trasformare in lingua scenica le parole del racconto, capace di dare voce, soprattutto, a quelle che un personaggio non sa dire o non vuole dire”.
Con motivi e temi ricorrenti l’operina restutuisce la vicenda di Anastasia Finizio, la protagonista del racconto, che nell’arco di una giornata, esattamente il giorno del 39esimo Natale della sua vita, assapora l’ardore della passione per un uomo ritornato dal passato, un marinaio, e il suo definitivo superamento. Razionale, decorosa ed elegante, Anastasia non è sola; con lei ci sono la Madre, la sorella minore Anna, Zia Nana e l’amica del cuore Dora, figure familiari con le quali la donna deve fare i conti, sottoposta al rosario di consigli, giudizi e raccomandazioni dettati dall’affetto e, naturalmente, soltanto per il “suo” bene. Una giornata davvero importante che consentirà ad Anastasia di vedersi, tutto sommato, meno irregolare a questo mondo e, forse, non più in ritardo con la vita.
I costumi sono di Zaira de Vincentiis, le luci di Gigi Saccomandi, lo spazio scenico dello stesso Coletta. La durata è di 45mn.
Gli altri tre allestimenti del progetto – che stanno proseguendo le rappresentazioni al Teatro Mercadante di Napoli – sono: Oro a Forcella, regia di Alessandra Cutolo; La città involontaria, regia di Antonella Monetti; Il silenzio della ragione, regia di Linda Dalisi.
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